INTERVISTA A DUE OPERATORI REPARTI SPECIALI

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CAPITAN ULTIMO
view post Posted on 21/6/2010, 20:56




ecco l'intervista fatta a due operatori dei reparti speciali, uno col moschin e uno comsubin, attualmente operatvi

1 quando e come avete deciso di entrare in questo reparto?
col moschin: in realtà quando sono entrato nell'esercito non avevo come obbiettivo questo reparto, ma semplicemente essere un buon paracadutista nelle missioni all'estero. Però è capitato che un giorno un mio superiore mi parlò di questo reparto e c'ho voluto provare solo per curiosità, quando poi ero dentro mi sono accorto delle capacità di questi uomini e sono voluto diventare uno di loro. E' dura, tanto, troppo, ma se si è convinti fino in fondo allora si può fare e diventa un piacere

comsubin: fin da piccolo mi sono interessato a quei soldati per le operazioni speciali, ma semplicemente li vedevo in tv e non è mai stato quello il mio futuro nei pensieri. Poi spinto dalla mia famiglia sono entrato in marina e mi è piaciuta la vita in mare ed è a quel punto che ho deciso di rispolverare quei sogni di quando ero ragazzino per essere uno di loro, la miglior scelta che possa mai aver fatto

2 Quante volte avete rischiato la vita?
col moschin: diciamo che si rischia la vita già da quando vieni informato della missione, tutto quello che facciamo è rischioso. In 2-3 missioni all'estero è successo di trovarsi i fucili puntati, ma siamo riusciti ad uscirne grazie al gioco di squadra e all'addesramento che ti salva la vita. Ma in fondo dipende anche dalla tipologia di missione.

comsubin: in realtà pochissime, sembra strano ma nelle operazioni sfruttando l'effetto sorpresa i risultati sono migliori di quelli sperati. Ovviamente è un'altra cosa quando si parla di check point e pattugliamento di aree rosse...

3 come è stato il periodo addestrativo?
col moschin: il periodo è molto duro anche psicologicamente, il fisico viene continuativamente messo sotto pressione tra corse, marcie, sbarchi, discese in corda, prove di tiro... ma anche il fatto che potresti essere rispedito a casa da in un momento; è causa di grande stress. Ma solo quando si diventa operativi si capisce che l'addestramento di cui ci si lamentava, è lo stesso che ti salva la vita.

comsubin: l'addestramento è indubbiamente duro, ma se lo si prende con voglia di fare e spirito di squadra è sicuramente inferiore lo sforzo, poi tutti aspettano il momento post-addestramento, il momento in cui si diventa operativi.
 
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